Zagabria – L’Ambasciatore della Federazione Russa in Croazia, Robert Vartanovich Markaryan, in un’intervista per Tportal di questo martedì 14 febbraio, ha dichiarato che la Croazia, in via definitiva, non sarà un Paese di transito al gasdotto South Stream, ma potrà accedere ad esso. Questo è il risultato dello studio della fattibilità che è stato effettuato dalla Gazprom e Plinacro e che è stata consegnata alla Gazprom.
“Nel marzo del 2010, durante la visita dell’ex Primo Ministro Jadranka Kosor a Mosca, è stato firmato l’accordo intergovernativo sull’adesione della Croazia al progetto del South Stream. Le società Gazprom e Plinacro hanno stabilito i contatti di lavoro attivi. L’accordo detto oggi viene considerato come parte del progetto di South Stream e in tal senso la Croazia è la parte del South Stream.
Il problema è che essa non sarà un Paese di transito, ma dal gasdotto principale verrà costruito un accesso solo per le sue necessità”, ha detto l’ambasciatore. Ha aggiunto che sarebbe stato tutto differente se la parte croata avesse reagito in tempi rapidi alla loro offerta.
“Ricordo che già nel giugno del 2007, l’ex Presidente Vladimir Putin, nel corso del Summit dell’Energia a Zagabria, per la prima volta ha parlato di questo e ha proposto ai tutti Paesi di partecipare a questo progetto. Tutti i paesi vicini hanno reagito rapidamente e hanno dato il loro consenso. Solo Zagabria ha taciuto. Da questo si è giunti alla conclusione che la Croazia non è interessata. La costruzione del South Stream dovrebbe iniziare il prossimo anno”, ha detto Vartanovich Markaryan.
L’Ambasciatore ha parlato anche dei problemi che le società croate hanno in Croazia, menzionando il gruppo Adria come progetto eccellente che sarebbe assolutamente conveniente per la Croazia. In riferimento alla visita della delegazione di società Zarubezhneft, annunciando ufficialmente che vuole investire più di un miliardo di euro nel settore energetico croato, ha notato che vi sono stati molti commenti nei media croati che accusano questa società e mettono in dubbio le sue intenzioni. E infatti si tratta di una società di fama mondiale, e sappiamo quanto valgono questi investimenti in Croazia in condizioni di crisi.
La gente che lavora in Russia monitorano attentamente quello che viene scritto in questi Paesi. Sono convinto che dietro questa campagna non ci sono i funzionari della Croazia. Ma qualcuno a cui fa comodo per scrivere questi articoli permettendo così di distorcere i fatti, ha concluso l’ambasciatore.
http://www.osservatorioitaliano.org/read.php?id=97621
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