La cattura di questi molluschi, – spiega una nota del Corpo Forestale – rigorosamente vietata, causa la distruzione della scogliera che ne costituisce l’habitat. Sotto sequestro anche l’attrezzatura utilizzata
Un subacqueo emerge dalle acque del litorale di Monopoli e sotterra sotto la sabbia un sacchetto contenente quattro chilogrammi di datteri di mare, appena estratti dalle scogliere con conseguente grave danno ambientale.
Succede esattamente in località Capitolo, comune di Monopoli appunto, a metà strada tra Gargano e Salento e a cogliere in flagrante il “bracconiere di datteri” sono gli agenti del Comando Stazione Forestale di Monopoli.
L’uomo, originario del luogo e già noto per reati analoghi, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Bari per danneggiamento, deturpamento e distruzione di bellezze naturali oltre che per pesca illegale.
La quantità di molluschi estratta, seppure esigua, gli avrebbe fruttato probabilmente centinaia di euro di guadagno. Intanto un piccolo tratto della scogliera marina è stato frantumato per catturarli. Infatti i datteri di mare vivono all’interno della roccia calcarea marina e per poterli estrarre è necessario rompere la scogliera, provocando un irreparabile danno ambientale non solo al fondale ma all’intero ecosistema marino.
Il subacqueo ora rischia fino a tre anni di reclusione e ammende fino a 12.000 euro per i reati di danneggiamento ambientale e di “deturpamento e distruzione di bellezze naturali” e per violazioni delle normative che tutelano questi molluschi (Regolamenti Comunitari e uno specifico decreto legislativo del 2012 che ha portato a un inasprimento delle pene).
I datteri di mare (Lithophaga lithophaga), sono dei mitili bivalvi dalla forma di dattero, da cui deriva il nome per sembianze e colore. La loro crescita è estremamente lenta, si calcola che per raggiungere una lunghezza di 5 centimetri sono necessari dai 35 ai 40 anni.
Pesca, detenzione e commercializzazione dei datteri di mare sono rigorosamente vietate.
Sotto sequestro, ad opera dei Forestali, sono finiti oltre ai datteri gli strumenti utilizzati per la pesca, tra cui un grosso martello e una pinza che con ogni probabilità saranno confiscati e avviati a distruzione.
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