Libano/ UNIFIL. Cambio al Comando della Joint Task Force Sector West


La Brigata Paracadutisti Folgore cede il controllo alla Brigata Granatieri di Sardegna

Cambio al comando della Joint Task Force-Lebanon Sector West (JTF-L SW) tra la Brigata Paracadutisti “Folgore” e la Brigata “Granatieri di Sardegna”.

Corato, 11 Agosto 2023 – Si è svolto il 2 Agosto scorso il cambio di comando in Libano, nel settore Ovest, di seguito il comunicato con foto. non perdere gli approfontimenti sulla missione “LEONTE” giunta all’edizione numero 33.

Si è svolta presso la Base “Millevoi” di Shama, alla presenza del Head of Mission and Force Commander (HoM/FC) Major General Aroldo Lázaro Sáenz, dell’Ambasciatrice italiana in Libano Nicoletta Bombardiere, dell’Ammiraglio di Divisione Fabio Agostini, Capo Reparto Pianificazione ed Esercitazioni del COVI, delle Autorità religiose, civili e militari locali, la cerimonia di avvicendamento al Comando della Joint Task Force-Lebanon Sector West (JTF-L SW), braccio operativo di UNIFIL nel Settore Ovest dell’area delle operazioni, tra il Generale di Brigata Roberto Vergori e il Generale di Brigata Giovanni Brafa Musicoro.

L’Italia guida la JTF-L SW, composta da oltre 3600 Caschi Blu di 17 delle 48 Nazioni partecipanti alla Missione. Il contributo italiano nel Sud del Libano supera le 1.100 unità, delle oltre 10.000 complessive di UNIFIL.

Con l’operazione Leonte XXXIII​, la Brigata Paracadutisti Folgore  ​completa il terzo mandato nel Sud del Libano, dall’inizio della Missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite, che dal 2006 riflette i termini della Risoluzione 1701 e assegna ai Caschi Blu il compito preciso di monitorare la cessazione delle ostilità, assistere le Istituzioni locali nell’esercizio della sovranità, in particolare le Lebanese Armed Forces, e supportare la popolazione civile. 

A partire da febbraio 2023, la Folgore ha costituito la spina dorsale di un dispositivo multinazionale strutturato su cinque Task Force, rispettivamente di nazionalità Ganese (Ghanbatt), Malese (Malbatt), Italiana (Italbatt), della Corea del Sud (Rokbatt) e Irlandese, quest’ultima co-alimentata con la Polonia (IrishPolbatt).

“La stabilità del Libano e di questa parte del Medioriente, più prossima all’Europa, ha un ruolo cruciale per la sicurezza del Mediterraneo. L’impegno delle Forze Armate italiane in questa terra che racchiude la genesi della nostra storia – ha sottolineato il Comandante della JTF-L SW, Generale di Brigata Roberto Vergoriparte da lontano. Il Libano rappresenta l’atto di nascita della nostra proiezione all’estero e del nostro impegno tra le Nazioni a garanzia della pace e della libertà”.

La Brigata “Granatieri di Sardegna” da oggi segna l’inizio di Leonte XXXIV e del suo quarto mandato nell’ambito di UNIFIL.

La Missione

Prima della crisi di luglio/agosto 2006 la missione delle forze UNIFIL era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il Governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell’area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale.

Con la Risoluzione 1701 dell’11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare di UNIFIL con lo scopo di:

  • monitorare la cessazione delle ostilità (permanente);
  • accompagnare e sostenere le Lebanese Armed Forces (LAF) nel loro rischieramento nel Sud del paese, comprendendo la Blue Line, non appena Israele ritira le sue Forze Armate dal Libano;
  • coordinare il ritiro delle IDF dai territori libanesi occupati ed il ridispiegamento delle LAF negli stessi territori una volta lasciati liberi dagli israeliani;
  • estendere la propria assistenza per aiutare ad assicurare un corridoio umanitario alla popolazione civile ed ai volontari nonchè assicurare il rientro in sicurezza degli sfollati;
  • assistere le LAF nel progredire verso la stabilizzazione delle aree:
    • pieno rispetto della Blue Line (anche Israele);
    • prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del Governo libanese e di UNIFIL;
    • mettere in atto i rilevanti provvedimenti degli accordi di TAIF, e della Risoluzione 1559 (2004) e 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano;
    • nessuna arma o autorità che non sia dello Stato libanese;
    • nessuna forza straniera in Libano senza il consenso del Governo;
    • nessun commercio o rifornimento di armi e connessi materiali al Libano tranne quelli autorizzati dal Governo;
    • consegna all’ONU di tutte le carte/mappe contenenti lo schieramento delle mine in Libano (Israele);
  • intraprendere tutte le necessarie azioni nelle aree di schieramento delle sue forze e, per quanto nelle proprie possibilità, assicurare che la sua area di operazioni non sia utilizzata per azioni ostili di ogni tipo. Reagire con la forza a tentativi di impedire l’assolvimento del proprio compito sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza, per proteggere il personale ONU, le infrastrutture, le installazioni e gli equipaggiamenti, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento del personale dell’ONU e delle organizzazioni umanitarie, e senza pregiudizi verso la responsabilità del Governo del Libano, per proteggere i civili da imminenti minacce di violenza fisica.

Attualmente UNIFIL continua a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line. Le attività operative attualmente svolte da UNIFIL consistono in:

  • osservazione da posti fissi;
  • condotta di pattuglie (diurne e notturne);
  • realizzazione di check-points;
  • collegamento con le Forze Armate libanesi;
  • pattugliamento marittimo.

Approfondimento

Libano – UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon)

Generalità

La missione UNIFIL è nata con la Risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell’invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978). 

Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione.

A seguito di un attacco alle Israeli Defence Force (IDF), avvenuto il 12 luglio 2006, a Sud della Blue Line nelle vicinanze del villaggio israeliano di Zar’it, da parte di elementi Hezbollah, vennero uccisi otto soldati israeliani mentre altri sei vennero feriti e due catturati da dette milizie.

Al rifiuto della richiesta di rilascio, Israele iniziò una campagna militare in Libano mirata ad annientare le milizie di Hezbollah ed altri elementi armati; in conseguenza di ciò, milizie Hezbollah condussero degli attacchi contro infrastrutture civili israeliane nel Nord di Israele.

L’escalation delle ostilità portò le IDF a condurre una vasta campagna militare nel Nord della Blue Line contro le milizie armate di Hezbollah.

Le ostilità continuarono per 34 giorni durante i quali venne svolta una intensa attività diplomatica internazionale tesa al conseguimento di una tregua/cessate il fuoco per la successiva creazione di stabili condizioni di pace, che è culminata con la Risoluzione  n. 1701 dell’11 agosto 2006 con la quale si sanciva la cessazione delle ostilità a partire dal 14 agosto 2006.

Dall’inizio del cessate il fuoco, le IDF continuarono ad occupare larghi tratti dell’Area di Operazioni (AO) di UNIFIL mentre gli Hezbollah e gli elementi armati rimasero nel Sud del Libano.

Durante i giorni di conflitto, inoltre, i contingenti di UNIFIL di India e Ghana continuarono ad occupare le proprie postazioni nella AO mentre, dal 24 luglio 2006, i 4 posti di osservazione vennero abbandonati dagli osservatori ONU.

Dall’inizio della seconda fase della missione UNIFIL  (agosto 2006), per quattro volte è stato scelto quale UNIFIL Head of Mission e Force Commander (HoM/FC) un Generale Italiano. 

La prima volta, il Gen. di Corpo d’Armata Claudio Graziano  ha ricoperto la carica per quasi tre anni, dal 2 febbraio 2007 al 28 gennaio 2010.

Dal 28 gennaio del 2012, il Gen. di Corpo d’Armata Paolo Serra è stato a capo della missione UNIFIL fino al 24 luglio 2014 quando il Gen. D. Luciano Portolano è subentrato nella carica fino al 20 luglio 2016.

Dal 7 agosto 2018 al 28 febbraio 2022 il nostro Paese ha ricoperto nuovamente l’incarico di Head of Mission e Force Commander con il Generale di Divisione Stefano Del Col.

Contributo Nazionale

Attualmente (Le note qui riportare sono del 11 Agosto 2023, offerte dal sito della Difesa, ndr) la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1169 militari, 368 mezzi terrestri e 7 mezzi aerei. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”.

Il Generale di Brigata dell’Esercito Roberto Vergori, dal 02 febbraio 2023 è al comando del Settore Ovest di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari della Brigata Paracadutisti “FOLGORE”.

Nel dettaglio, nella Task Force sono presenti i seguenti assetti nazionali:

• il Comando del Settore Ovest (SW) di UNIFIL (HQ) stanziato nella base “Millevoi” in Shama;

• il Centro Amministrativo d’Intendenza (C.A.I.) di stanza nella base di Shama, il cui direttore, il Generale di Brigata Errico Guadagnuolo, dirige e coordina le attività logistico – amministrative del complesso di unità organiche alle quali il Centro Amministrativo d’Intendenza è di supporto;

• un’unità di supporto alle attività operative (HQ Support Unit dislocata presso la base di Shama) al comando Tenente Colonnello Ignazio Cumbo, che garantisce il supporto diretto al Settore Ovest attraverso assetti specialistici forniti dal battaglione “Rolle” del 7° Reggimento Trasmissioni di Sacile, nuclei cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto e personale armeno;

• una task force di manovra ITALBATT, dislocata presso la base di di Shama e siti operativi avanzati, al comando del Colonnello Dario Paduano, su base 187° Reggimento Paracadutisti “Folgore” di Livorno che contribuisce con i Battle Groups delle altre nazioni al controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in assistenza alle forze armate libanesi. Alle dipendenze di ITALBATT opera il II Battaglione “Tarquinia” e un Gruppo Squadroni del reggimento “Savoia Cavalleria” (3°) di Grosseto con una compagnia del 8° Reggimento Genio Guastatori “Folgore” di Legnago, un Battaglione Logistico su base Reggimento Logistico “Folgore” di Pisa che garantisce il sostegno logistico al Settore Ovest attraverso le proprie componenti trasporti, rifornimenti, mantenimento, nuclei di disinfezione più un assetto sanitario Level 1 (presso Shama). A queste unitá ed assetti, si unisce un plotone serbo;

• un elemento di supporto nazionale (IT NSE dislocato presso la base di Shama), su base Reggimento Logistico “Folgore” di Pisa al comando del Colonnello Giuliano Bilotta. Il National Support Element è dedicato al supporto delle forze italiane impiegate in Libano, e raggruppa tutti gli assetti necessari alla gestione delle attività nazionali da e verso la Patria, impiegando diverse unità tra le quali la Joint Multimodal Operation Unit (JMOU), l’infrastructure management centre il Centro di Gestione dell’Infrastruttura (IMC), un plotone del 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona” di Civitavecchia, un team IEDD del 8° Reggimento Genio Guastatori “Folgore” di Legnago e una squadra del 33° Reggimento EW di Treviso.
 
Nell’ambito del Sector West, operano unità di Armenia, Brasile, Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, Malta, Moldavia, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.

Inoltre, fanno parte del contingente nazionale:

• una componente di Polizia Militare dell’Arma dei Carabinieri (dislocata presso la base di Shama);

• la componente dell’Aviazione dell’Esercito (Task Force “ITALAIR”), su base 2° Reggimento AVES “Sirio” di stanza a Lamezia Terme, agli ordini del Colonnello Guido Bulsei​, costituita da elicotteri AB-212, con compiti d’evacuazione sanitaria, ricognizione, ricerca, soccorso e collegamento. 
Ha base a Naqoura ed è posta alle dipendenze dal comandante di UNIFIL;

• il Military Community Outreach Unit (MCOU) che opera a Naqoura a leadership 28° reggimento comunicazioni operative “Pavia” di stanza a Pesaro.

Presso il Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace (Department of Peace Operations – DPO) dell’ONU a New York, su decisione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata istituita una Cellula di Direzione Strategica (Military Strategic Cell – MSC) della missione UNIFIL con il compito di fornire le linee guida e la direzione strategico militare al responsabile della componente militare di UNIFIL.


Note/
https://www.difesa.it/OperazioniMilitari/op_intern_corso/UNIFIL/notizie_teatro/Pagine/UNIFIL_cambio_al_Comando_della_Joint_Task_Force_Sector_West.aspx


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