E’ difficile scegliere un solo successo come “il più interessante” conseguito, dato che Mario De Bernardi ha avuto una carriera piena di traguardi notevoli, il suo lavoro sui comandi riuniti e sul pilota automatico spiccano come particolarmente innovativi.

- De Bernardi ha sviluppato un sistema di “comandi riuniti” che semplificava il pilotaggio degli aerei unificando i comandi degli alettoni e del timone di direzione. Questo sistema, per cui ha ottenuto la privativa industriale nel 1929 e il brevetto nel 1931, eliminava la pedaliera e razionalizzava la posizione del pilota.
- In collaborazione con L. Cerini, ha poi lavorato su un dispositivo di guida a distanza per aerei con comandi riuniti, che è stato testato nel 1934.
- Questo lavoro ha portato allo sviluppo del “pilota automatico” nel 1934-35, un sistema giroscopico che comandava alettoni e timone di direzione, insieme a un servosistema che regolava il timone di profondità in base alle variazioni di pressione e velocità.
- Nonostante non abbia ricevuto l’approvazione immediata, questo pilota automatico è servito come base per il progetto “Arp” (aereo radiopilotato) durante la seconda guerra mondiale, dimostrando la lungimiranza del lavoro di De Bernardi.
Oltre a questi sviluppi tecnici, De Bernardi ha ottenuto numerosi altri successi come aviatore, tra cui la vittoria della Coppa Schneider nel 1926 e il conseguimento del record mondiale di velocità con un idrovolante nel 1927. È stato anche il primo pilota italiano ad abbattere un aereo nemico durante la prima guerra mondiale e il primo a pilotare un aereo a reazione italiano, il Caproni-Campini, nel 1940-41.
In conclusione, sebbene i suoi successi come pilota siano impressionanti, sono i suoi contributi tecnici, in particolare lo sviluppo dei comandi riuniti e del pilota automatico, che dimostrano la sua capacità di innovare e plasmare il futuro dell’aviazione.
La storia del gancio d’arresto delle portaerei
Le fonti forniscono informazioni sulla storia del gancio d’arresto, sebbene non siano disponibili date precise per tutti gli sviluppi.
- Primi Sistemi (1911): Il primo sistema di cavi d’arresto fu inventato da Hugh Robinson e utilizzato da Eugene Ely per il suo primo appontaggio sull’incrociatore USS Pennsylvania il 18 gennaio 1911. Questo sistema utilizzava cavi collegati a pesi morti tramite pulegge per rallentare gli aerei in atterraggio.
- Brevetto di De Bernardi (1924): Sebbene non direttamente correlato ai sistemi utilizzati sulle portaerei, Mario De Bernardi brevettò un sistema di atterraggio su navi che utilizzava un cavo d’acciaio teso su una piattaforma per agganciare gli aerei in atterraggio. Questo sistema, brevettato nel 1924, utilizzava un freno a tamburo per arrestare gradualmente l’aereo.
- Evoluzione del Sistema (1931): Cavi d’arresto più moderni furono sperimentati sulla HMS Courageous nel giugno 1931, con Henry Fancourt come primo pilota ad utilizzare il nuovo sistema.
- Sistemi Moderni (Oggi): I moderni cavi d’arresto, come il Mark 7 Mod 3 utilizzato dalla U.S. Navy, sono in grado di arrestare aerei di grandi dimensioni a velocità elevate.
Le fonti non forniscono date precise per l’introduzione di questi sistemi moderni, ma sottolineano che l’uso del gancio d’arresto è diventato essenziale per l’aviazione navale, soprattutto sulle portaerei CATOBAR e STOBAR. L’uso di reti di sicurezza, chiamate “barriere” o “barricate”, era comune prima dell’introduzione del ponte di volo angolato, ma oggi sono utilizzate solo in caso di emergenza.
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