Corato, 27 Agosto 2025, di Antonio Conte – Proviamo a fare una conta che ha il sapore della resistenza. Proviamo a trasformare i numeri in volti. Proviamo a trasformare questi volti in responsabilità, quelle di chi governa ed è abbagliato dai lampi delle esplosioni di conquista. I numeri però sono impressionanti, e sicuramente sempre troppi oltre il numero. L’ultimo evento ha dell’incredibile, una bomba su un ospedale poi 15 minuti dopo un secondo attacco, come in una prassi che si fa fatica ad apprendere se devi liberare delle vite dalle macerie e se devi documentare l’accaduto. In questo modo sono morti altri 5 giornalisti lo scorso 25 Agosto 2025 in questo “doppio attacco” (double-tap) di Nasser.
Attacco all’ospedale Nasser a Khan Yunis (25 agosto 2025)
Un doppio attacco (double-tap) ha colpito l’ospedale Nasser mentre giornalisti e soccorritori erano sul posto: il primo attacco è stato seguito da un secondo dopo circa 15 minuti .
Tra le vittime: 5 giornalisti, tra cui fotografi, cameramen e freelance diversi. I nomi noti dei giornalisti uccisi: Moaz Abu Taha, Hussam al‑Masri, Ahmed Abu Aziz, Mohammad Salama, Mariam Abu Dagga.
Il numero complessivo di giornalisti uccisi in questo conflitto sale oltre 240 (altre fonti parlano anche di 247 o 270). L’attacco ha suscitato condanne internazionali, sia da organizzazioni come ONU, CPJ, OIC, sia da Stati come USA, Francia, Germania, Spagna. Il Italia non si raccolgono, per ora, dichiarazioni ufficiali di condanna, ma in passato il ministro della Difesa Guido Crosetto era intervenuto in un’intervista definendo che il governo israeliano aveva “perso la ragione e l’umanità” per le sue azioni a Gaza, segnalando apertura alla possibilità di sanzioni. Come dicevo, non ho trovato alcun comunicato ufficiale del Ministero degli Esteri (Antonio Tajani) o di altri esponenti istituzionali in merito all’ultimo attacco all’ospedale Nasser.
In passato, l’Ordine dei Giornalisti e la Federazione degli Ordini dei Medici, attraverso i presidenti Filippo Anelli e Carlo Bartoli, hanno condannato il continuo attacco a ospedali, a giornalisti e al personale sanitario, definendolo inaccettabile e richiedendo maggior fermezza da parte della comunità internazionale.
A livello civile, si ricorda che si è svolta una massiccia manifestazione in Italia a sostegno della fine immediata della guerra in Gaza: era a Roma, il 7 giugno 2025, con la partecipazione di circa 300.000 persone che sono scese in piazza per richiamare l’attenzione sul conflitto e criticare la risposta del governo.
Ma non sono solo gli unici casi, abbiamo i nomi di altri giornalisti e in questa pagina cerchiamo di farne un resoconto. Potete visitarla e collaborare alla sua redazione in una sorta di giornalismo sociale.
Antonio Conte
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