da Sx in foto: C.te MNBG-W Col. Vincenzo Cipullo, Tullio Iaria, Ambasciatore Italiano Michael Giffoni, Gianluca Coviello, Antonio Conte, Tatiana Bellizzi, Col. MSU-CC Edoardo Russo, Fabiana Pacella, Gen. Enrico Spagnoli ed il Ten. Col. Vincenzo Legrottaglie. In primo piano: Maria Sportelli, Cristina Ferrigni.
Conferenza Stampa
Bellissima giornata, forse un po calda, ma accettabile. Il cambio d’abito è stato un dettaglio indovinato. Siamo arrivati puntali al Quartier Generale KFOR, rapidamente abbiamo raggiunto con i mezzi militari anche “Casa Italia“. Le bandiere di tutte le Nazioni Unite ci accoglievano quasi in festa.
Finalmente anche quella Italiana, bella! Siamo a casa, eccoci a “Casa Italia“. Dentro ci aspettano il Gen. Enrico Spagnoli, il C.te del MSU-CC Col. Eduardo Russo ed il C.te MNBG-W Col. Vincenzo Cipullo.
Si parla del Kosovo, mi sorprende il tono familiare, ma mi fa molto piacere, sono orgoglioso di essere con questi nostri soldati, soprattutto perché siamo in un Teatro Operativo, in Kosovo. Loro sono in missione, certo il Kosovo non è l’Afganistan, ma al Piazzale dell’alzabandiera ho visto delle lapidi di nostri soldati. Eppure il senso di casa, il sentirmi protetto, è stato una costante per tutto il Media Tour.
Si consuma rapidamente un giro di presentazioni. Si parla di ambiente, di lavoro, di speranze. Il futuro del Kosovo è ancora da costruire, ma procede bene, almeno fino alla fine di luglio quando sono tornate alcune situazioni di crisi.
In realtà a nord del Kosovo, nel confine con la Serbia sembra ci siano ancora situazioni irrisolte. almeno a giudicare dai recenti accadimenti. Ma sarebbe bene che il dialogo facesse il suo corso. Le realtà in quel piccolo fazzoletto di terra sono di fatto eterogenee, ma non è impossibile trovare la Pace, basta volerla, quindi costruirla.
A mio avviso, e modestamente non sono che un appassionato di fotografia, più che un analista esperto di politica estera, ma forse la soluzione è una configurazione istituzionale simile a quella Svizzera, con provincie etniche indipendenti e facenti capo ad una unica Nazione, il Kosovo appunto, potrebbe essere la soluzione.
Intanto arriva anche l’Ambasciatore dott. Michael Giffoni e con lui riparte un secondo giro di presentazione. Si affonda nel discorso sul lavoro, sull’Economia, sui problemi della Legalità, ma anche delle potenzialità dei giovani e dell’Università, del territorio e dell’ambiente, ed infine della speranza del Turismo.
Un cenno alle tradizioni del luogo, in luglio abbiamo notato molti matrimoni, ci viene spiegato che molti tornano a casa tra luglio ed agosto per sposarsi o per andare a matrimoni di parenti. Un po come succede, o succedeva da noi, almeno nel mezzogiorno, dove gli emigranti sono stati davvero tanti.
Finalmente un tè fresco, ancora due argomentazioni sulla fine della Missione Joint Enterprice e su una ciclopica centrale a carbone da riconvertire, quindi le interviste audiovisive.
A pranzo, un saporito ed abbondante buffet, il sapore ci riporta in Italia. Tutto di produzione nostrana, i frequenti rifornimenti arrivano direttamente dall’Italia. Direi che una missione militare sia così giustamente blindata anche da un punto di vista alimentare ed igienico.
Indimenticabile la compagnia e soprattutto la cortesia del Generale Spagnoli, e dei Colonnelli Russo e Cipullo. La foto ricordo è d’obbligo. Ne facciamo diverse, una di gruppo sulla scala in uscita per i saluti.
Antonio Conte
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