
La nuova legge è una retrocessione di civiltà e una condanna della libertà di tutti soprattuto delle donne
Commento
“La nuova legge talebana è un duro colpo alla comunità internazionale che aveva espresso speranze di un Afghanistan più aperto e tollerante. Questa legislazione, così restrittiva e discriminatoria, non solo viola i diritti umani fondamentali delle donne, ma rischia anche di isolare ulteriormente il Paese e di minare gli sforzi di ricostruzione. È fondamentale che la comunità internazionale mantenga alta l’attenzione su questa situazione e prenda misure concrete per sostenere la società civile afghana e le donne in particolare.”
“Le conseguenze di questa legge si faranno sentire per generazioni. L’educazione delle ragazze verrà ulteriormente limitata, le opportunità economiche per le donne saranno drasticamente ridotte e la società afghana nel suo complesso risulterà impoverita. Questa legge non è solo un attacco ai diritti delle donne, ma un ostacolo al progresso e allo sviluppo del Paese. È fondamentale che la società civile afghana resista a queste politiche oppressive e che la comunità internazionale fornisca il sostegno necessario.”
“Ognuno di noi ha il dovere di denunciare queste violazioni dei diritti umani. Condividere informazioni sui social media, scrivere ai nostri rappresentanti politici, sostenere le organizzazioni che lavorano per i diritti delle donne in Afghanistan: sono tutte azioni che possono fare la differenza. Non possiamo permettere che l’indifferenza ci renda complici di questa ingiustizia.”
Sintesi
La nuova legge talebana in Afghanistan ha ulteriormente restringo il perimetro delle libertà e dei diritti delle donne e degli uomini. Questi provvedimenti restrittivi, annunciati dal ministero della giustizia talebano, sono stati promulgati per “promuovere la virtù e prevenire il vizio” in conformità con la legge islamica, la sharia. La legge, composta da 35 articoli e pubblicata sulla gazzetta ufficiale, rafforza il già stretto controllo sulla popolazione.
Ecco alcuni punti chiave della nuova legge:
- Abbigliamento e voce delle donne:
- Le donne devono coprire completamente il corpo in presenza di uomini che non appartengono alla loro famiglia.
- Devono anche coprire il viso per “paura della tentazione”, utilizzando una maschera simile a quella anti-COVID.
- Le afghane non possono far sentire la loro voce in pubblico, né cantare o recitare poesie.
- Divieti per i conducenti di veicoli:
- I conducenti non possono ascoltare musica o trasportare droghe.
- Non è consentito il trasporto di donne senza velo o la presenza di donne in auto con uomini non appartenenti alla loro famiglia.
- Gli uomini devono avere una barba e seguire regole specifiche sui tagli di capelli.
- Divieti generali:
- L’adulterio, l’omosessualità e il gioco d’azzardo sono vietati.
- È proibita l’amicizia con “infedeli” (non musulmani).
- Le cinque preghiere quotidiane sono obbligatorie.
- Media e immagini:
- I media non possono pubblicare contenuti ostili alla legge della sharia o che umilino i musulmani.
- È vietata la pubblicazione di immagini di esseri viventi.
- Sanzioni:
- Chi non rispetta la legge è soggetto a sanzioni graduali, tra cui avvertimenti verbali, multe e fermo di polizia.
- In caso di recidiva, la questione verrà deferita ai tribunali12.
Questa nuova legge rappresenta un ulteriore passo indietro per i diritti e le libertà individuali in Afghanistan, con un impatto significativo sulla vita quotidiana della popolazione.🌍📜
Comunicato AGI
AGI – In Afghanistan si restringe ulteriormente il perimetro delle libertà e dei diritti delle donne, anche degli uomini, dopo la promulgazione di una nuova legge restrittiva da parte dei talebani, tornati al potere da 3 anni. L’indirizzo è chiaro già dal titolo dato al provvedimento legislativo – per “promuovere la virtù e prevenire il vizio” tra la popolazione – in conformità con la Sharia (legge islamica), ha annunciato il ministero della Giustizia talebano. La legge di 35 articoli, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, emana divieti già generalmente noti nell’Emirato Islamico, ma la sua promulgazione è destinata a rafforzare il già stretto controllo della popolazione. Il testo è stato approvato dal leader supremo dei talebani, l’emiro invisibile Hibatullah Akhundzada, che governa l’Afghanistan per decreto dalla sua roccaforte di Kandahar (sud).
Il potente Ministero della Propagazione della Virtù e della Prevenzione del Vizio (Pvpv) sarà responsabile dell’applicazione del testo. Potenzialmente controlla tutti gli aspetti della vita degli afgani, sociali e privati, e garantisce l’applicazione ultra-rigorosa della Sharia. Il nuovo testo stabilisce che “le donne devono coprire interamente il corpo in presenza di uomini che non appartengono alla loro famiglia”, cosi’ come il viso “per paura della tentazione”. Ciò comporta l’uso di una maschera (tipo anti-Covid) sulla bocca. Lo stesso vale se “le donne devono uscire di casa per necessità”. Le afghane non devono nemmeno far sentire la loro voce in pubblico, recitando canzoni e poesie.
Allo stesso modo, sono stati emanati divieti per i conducenti di veicoli: niente musica, niente droghe, niente trasporto di donne senza velo, donne in presenza di uomini che non appartengono alla loro famiglia, o donne senza un mahram, un accompagnatore che sia un loro parente maschio. Tra i divieti citati ci sono l’adulterio, omosessualita’, gioco d’azzardo, combattimenti tra animali, la creazione o la visualizzazione di immagini di esseri viventi su un computer o un telefono cellulare, uomini senza barba o con una barba troppo corta, tagli di capelli “contrari alla legge della Sharia”. L'”amicizia” con “un infedele” – un non musulmano – è proibita e le cinque preghiere quotidiane sono obbligatorie.
Per quanto riguarda i media, la legge stabilisce che non devono pubblicare “contenuti che siano ostili alla legge della Sharia e alla religione”, o che “umilino i musulmani”, o “che mostrino esseri viventi”. Il testo prevede sanzioni graduali a cui è esposto chi non lo rispetta: avvertimento verbale, minacce, multa, fermo di polizia che va da un’ora a tre giorni, o altra sanzione richiesta dal Pvpv. In caso di recidiva, la questione verrà’ deferita ai tribunali.
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