Roma 18 Dicembre 2012 – Un “auspicio veramente forte” di ottenere dalle autorità indiane il permesso per riavere i due maro’ in Italia per Natale e’ stato espresso dal ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi in un incontro con la stampa italiana al termine della XIII sessione del Consiglio per la cooperazione economica, industriale e finanziaria tra Italia e Russia, svoltosi oggi a Mosca nel centro innovazione di Skolkovo .
“Auspico fortemente di poterli riabbracciare in Italia per questo Natale”, ha dichiarato il ministro. Domani, all’Alta Corte del Kerala, viene esaminata la richiesta di rientro temporaneo in Italia, affinché i due sottoufficiali fucilieri i Marina possano ritrovare le loro famiglie come e’ assolutamente doveroso, io credo, anche per motivi al di la’ delle questioni giuridiche e del conflitto di giurisdizione”.
Terzi, che ha detto di aver parlato della richiesta di permesso coi “massimi livelli” del governo di Delhi “gia’ da un paio di settimane”, ha poi ribadito che si tratta di “un fatto veramente umano, sul quale tutte le autorità indiane dovrebbero essere pienamente concordi” . Terzi, che oggi ha avuto un bilaterale col vice premier russo Arkady Dvorkovich – copresidente del Consiglio di cooperazione Italia e Russia – ha detto di aver parlato della vicenda “recentemente con alti esponenti del governo russo”, ricevendo solidarietà . “Ho la sensazione che laddove ci sia la possibilità di esercitare un’ influenza che e’ data dai rapporti di grande amicizia tra la Federazione russa e India ci sia questa volontà – ha detto – come c’ e’ già stata in passato, ma forse adesso in modo ancora più’ decisivo” .
Il capo della diplomazia italiana ha comunque escluso necessità di mediazioni e ha specificato che la questione “va risolta direttamente dall’Italia con l’India in un contesto in cui la voce della comunità internazionale è di grande importanza” .
“La grande autorevolezza della Corte Suprema indiana, che sta valutando il caso sul punto di fondo della giurisdizione funzionale dei nostri maro’, la grande indipendenza di giudizio e la profonda conoscenza del diritto internazionale che questi magistrati hanno sempre dimostrato – ha concluso – sono tutti elementi che fanno nascere in me e in tutto il governo una radicata fiducia che la questione si risolverà rapidamente”. (AGI)
Fonte: Farnesina
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